[SUONO] [MUSICA] Salve a tutti e bentornati. Siamo ormai arrivati alla fine dell'impero. In un'ala del palazzo imperiale, qui, l'ala dove venivano addestrati i camerieri dell'imperatore, è stato rinvenuto un graffito. È un'immagine famosa, c'è un uomo sulla croce, ma con testa di asino, ed un secondo uomo che lo venera. C'è scritto in greco: "Alexamenos onora dio, o un dio o il suo dio". È chiaramente blasfemo. È un insulto alla nuova fede che stava prendendo piede. Però l'impero diventa cristiano e, alla fine del secolo quarto, i culti pagani vengono aboliti. Segno del cambiamento, si spegne il fuoco di Vesta, che non si riaccenderà mai più. E l'atrium Vestae diventa non più la sede di un culto che segnava la forza di Roma, ma la sede di un funzionario del palazzo imperiale, fino alla fine dell'impero. Lo spegnimento del fuoco era in realtà la fine di una storia più lunga perché l'impero diventa un impero che aderisce alla fede nuova agli inizi del secolo quarto, per opera di questo imperatore. E da questo momento in poi il paesaggio del monte viene occupato da edifici nuovi, cioè dalle chiese. La prima chiesa sul Palatino viene fondata nel punto in cui l'imperatore si affacciava sul circo per assistere alle corse. Nel quarto secolo viene fondata qui una piccola chiesa e la chiesa è dedicata a Santa Anastasia. Anastasia era la sorella dell'imperatore e portava un nome molto importante, perché anastasis in greco significa resurrezione. Era quindi un culto che entrava nel merito più profondo della nuova fede. È una chiesa un po' speciale perché a Roma la prima messa della notte di Natale il Papa veniva qui a celebrarla. E sarà per lungo tempo anche l'unica chiesa nel centro di Roma perché, a parte le due grandi basiliche che lo stesso Costantino vuole, San Giovanni e San Pietro, le altre chiese sono inserite dentro case, le altre chiese sono inserite dentro semplici case. Bisognerà aspettare il sesto secolo perché nuove chiese vengano fondate sul Palatino. Le vedete qui, questa rotonda, San Teodoro, e Santa Maria Antiqua, presso le aule che erano state l'ultima estensione verso il foro del palazzo imperiale. Ma Roma ormai non esisteva più. Nel quinto secolo dopo Cristo, l'ultimo imperatore, Romolo Augusto, viene vinto ed abbattuto dal re barbaro Odoacre. Nel sesto secolo l'imperatore di Oriente, Justinianus I, inizia una guerra che tende a liberare l'Italia e Roma dai barbari. Una flotta ed un esercito vengono mandati in Occidente e nel corso di due guerre, le Guerre Gotiche, riconquistano Roma. Ma Roma ormai, la città che si chiamava "la città d'oro", appariva così: ruderi, infrastrutture che non funzionano più, delle tombe tra i ruderi, degli orti tra i ruderi. Ed il paesaggio di Roma cambia definitivamente. La città antica con le sue strutture è sparita. La vita non si interrompe, si continua a vivere a Roma. Ma della Roma antica si perde di fatto tutto. E il paesaggio di Roma continuerà la sua storia fino ad oggi. Solo questo lavoro che abbiamo fatto insieme fino ad oggi, di analisi di ciò che si vede, di ridocumentazione di ciò che non si vede più, di riconnessione di questi elementi con informazioni che ci vengono da altre fonti, i testi scritti, le immagini degli antichi che abbiamo visto via via, si può arrivare a rimettere insieme ciò che si è salvato ed a narrare questa storia che fino ad oggi abbiamo visto. Qui finisce il nostro corso, vi ringrazio tutti e a presto. [SUONO]